Costruttori di una città “dove Dio si vede”
Questo l’augurio che Chiara Lubich fece a Rina Nembrini, con Zaccaria tra le prime famiglie che da Bergamo si trasferirono a Loppiano, alla fine degli anni ’60.
Questo l’augurio che Chiara Lubich fece a Rina Nembrini, con Zaccaria tra le prime famiglie che da Bergamo si trasferirono a Loppiano, alla fine degli anni ’60.
Il racconto degli inizi della Mariapoli con le parole di Tino Piazza, costruttore edile, arrivato a Loppiano nel 1964 da Clusone (BG).
Ancora oggi circolano racconti comici di quei primi tempi, fatti realmente accaduti passati alla storia della cittadella.
L’esperienza di un giovane francese, giunto a Loppiano nell’inverno del 1964, alla ricerca della verità.
«Siamo partiti senza una lira, e senza una lira siamo andati avanti per un po’…».
I ricordi di Domenico Fea, pioniere a Loppiano, proprio all’inizio di tutto. Era il 1964.