Domenica 23 febbraio, la cittadella ha ricordato Renata Borlone, focolarina, responsabile di Loppiano e serva di Dio, nel 35.mo anniversario della sua scomparsa. «Renata è sulla scia del Signore e invita anche noi ad accompagnarla» ha affermato il vescovo Meini. Messaggi anche dal vescovo Ruzza di Civitavecchia, sua città natale, e da Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari. Al pomeriggio, gli scienziati Amaldi, Benvenuti e Bersanelli, hanno accompagnato il pubblico dell’Auditorium alla scoperta delle nuove frontiere della scienza, in particolare, della fisica e dell’astrofisica.
È da poco scoccato mezzogiorno quando la celebrazione comincia. Il Santuario Maria Theotokos di Loppiano è gremito di fedeli. Sulle scale del presbiterio si nota la foto di una donna sorridente, colta nell’atto di salutare. «Ci ritroviamo, per festeggiare il 35.mo anniversario della partenza per il Cielo di Renata Borlone, focolarina per la quale è in corso il processo di canonizzazione e le cui spoglie riposano nella cappella qui accanto», rivela Lida Ciccarelli, cittadina di Loppiano e postulatrice della causa di beatificazione di Renata Borlone. C’è commozione nell’aria. D’altra parte, Renata è una di famiglia. Originaria di Aurelia, in provincia di Civitavecchia, seguendo la sua chiamata a darsi tutta a Dio nel focolare, era arrivata a Loppiano nel 1967, a 37 anni, e qui aveva trascorso gli ultimi 23 anni della sua vita, al servizio, come corresponsabile della cittadella.
«“A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”», cita dal Vangelo del giorno il celebrante, mons. Mario Meini, vescovo emerito di Fiesole che, il 27 febbraio 2011, aveva presieduto anche l’atto giuridico di chiusura della fase diocesana del processo di beatificazione della serva di Dio. «La memoria di Renata prende tutto il suo vigore da questo insegnamento del Signore – commenta –. Lei è su questa scia e invita anche noi ad accompagnarla. Nei focolari, in famiglia, nella cittadella, anche nella Chiesa intera. Mentre ci stringiamo attorno a papa Francesco, sentiamoci tutti un cuor solo e un’anima sola. Crediamo nella civiltà dell’amore!». Viene letto anche il messaggio inviato dal vescovo di Civitavecchia, mons. Gianrico Ruzza: «Lo sforzo per il dialogo e per la fraternità vissute da Renata nella scia di Chiara Lubich non è procrastinabile e richiede a tutti noi l’impegno di pregare intensamente e di compiere scelte profetiche».
La giornata di festa in ricordo di Renata Borlone prosegue con il pomeriggio, in Auditorium, dove sono centinaia gli intervenuti attirati dal titolo dell’appuntamento, “Verso dove va la Scienza?”, e dai nomi dei relatori, scienziati di fama internazionale. Sono: il prof. Ugo Amaldi, fisico del CERN, in diretta streaming da Ginevra, il prof. Piero Benvenuti, astrofisico, dell’Università degli Studi di Padova e il prof. Marco Bersanelli, astrofisico dell’Università degli Studi di Milano. Sono presenti anche la signora Stefania Tinti, vicesindaco di Civitavecchia, Declan O’Byrne, rettore dell’Istituto Universitario Sophia e il signor Dario Picchioni, assessore alla cultura del Comune di Figline e Incisa Valdarno.
Ma perché ricordare Renata, una focolarina, con un pomeriggio dedicato alla scienza? È ancora una volta Lida Ciccarelli, a rispondere all’interrogativo: «Perché pur non essendo una scienziata era animata da una grande passione per essa e la sua logica. Infatti, si era iscritta alla Facoltà di Chimica dell’Università “La Sapienza” di Roma, sperando di acquistare una conoscenza che potesse farle abbracciare l’universale e farle conoscere l’intima essenza delle cose. La sua aspirazione giovanile era di poter lavorare “in un laboratorio scientifico, per collaborare a qualche grande scoperta”». E prosegue: «Da questa sua passione, nel 2005, l’Associazione culturale Renata Borlone, in collaborazione con l’Istituto Universitario Sophia, ha dato vita al Premio Internazionale “Renata Borlone, donna in dialogo”. Riconoscimento dedicato a chi si è distinto nell’ambito della ricerca scientifica e della sua valorizzazione umanistica». Svelato il mistero: i tre scienziati sono stati tutti e tre insigniti del premio, rispettivamente nel 2006, 2013, 2023.
Anche Margaret Karram, presidente del Movimento dei Focolari, si rende presente con un messaggio a commento del tema scelto per l’approfondimento: «L’urgenza di lavorare affinché il progresso scientifico e tecnologico siano etici, […] sta molto a cuore a Papa Francesco, affinché siano salvaguardati i valori umani dei popoli e la ricerca scientifica sia fonte di speranza, specialmente in quest’anno giubilare. E la speranza è una delle virtù che Renata Borlone ha più vissuto nel quotidiano, nelle sue scelte di vita e di donazione, nello sguardo sempre pieno di fiducia che aveva sulle persone, nell’accompagnamento di generazioni di giovani e, in modo eroico, durante la malattia. È per questo che, ancora una volta, riconosciamo nella sua vita una fonte di ispirazione anche nella pratica della virtù della speranza, così vicina agli studi scientifici quando sono orientati al bene dell’umanità».
Così, con la moderazione del prof. Sergio Rondinara, dell’Istituto Universitario Sophia, comincia un avvincente viaggio attraverso le prospettive aperte dalla ricerca scientifica dei tre studiosi. Un affascinante percorso che porta i presenti dal microcosmo della fisica delle particelle al macrocosmo dell’astrofisica.
L’intero approfondimento “Verso dove va la scienza? è accessibile in italiano sul canale YouTube della cittadella. Buona visione!