Dal 22 al 29 maggio, nel settimo anniversario dell’Enciclica sulla cura del creato, la Chiesa Cattolica celebra la Settimana Laudato Si’. Il tema dell’edizione 2022 è: “In ascolto e in cammino insieme”: stiamo facendo abbastanza per ascoltare e rispondere al grido del creato?
Il dubbio sorge spontaneo. Mentre il prossimo 24 maggio ricorre il 7° anniversario dell’enciclica di Papa Francesco sulla cura della Casa Comune, e la Chiesa Cattolica si prepara ad una settimana di festeggiamenti, si stima che in Italia, già da una decina di giorni, abbiamo raggiunto l’Overshoot Day. Cioè, il giorno in cui abbiamo esaurito la nostra parte di risorse rigenerabili della Terra per il 2022. Siamo in buona compagnia, per carità! Prima di noi ci sono buona parte dei paesi europei e anche Stati Uniti, Canada, l’Australia, gli Emirati Arabi Uniti… In questo contesto viene da chiedersi: cosa c’è da festeggiare? «La Laudato Si’ va assolutamente celebrata!» risponde con una certa decisione il professor Luca Fiorani, docente di Fondazioni di Economia civile e sostenibile all’Istituto Universitario Sophia. «La Laudato Si’ va celebrata assolutamente perché colma un ritardo della Chiesa cattolica. Le chiese evangeliche, già dagli anni ‘70 avevano cominciato a occuparsi della cura della Casa Comune. Il Patriarca Demetrio I, già nel 1989, aveva proclamato il 1° settembre “Giornata di preghiera per il Creato”. Papa Francesco, con la Laudato Si’, si è messo in ascolto umile degli esperti di scienze, economia, politica, diritto, delle Conferenze episcopali di tutto il mondo, dei cristiani non cattolici, dei credenti e dei non credenti, per poi lanciare una visione dalla quale oggi è impossibile prescindere».
La visione di cui parla il prof. Fiorani può essere riassunta con una frase contenuta nel paragrafo n. 49, dove il pontefice chiarisce: «Non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri». Tutto è connesso, insomma, in un insieme di relazioni che coinvolgono natura e uomini. E questo approccio complesso, spiega il professore, ancora ci guida nella strada che vogliamo percorrere, rafforzando e mantenendo vivo il sogno più ambizioso dell’Accordo di Parigi. «Molti dicono che esiste un legame sotterraneo, tra l’enciclica Laudato Si’ e l’Accordo di Parigi, che è l’accordo più serio che noi abbiamo per contrastare il cambiamento climatico. Grazie all’azione della Laudato Si’, siamo riusciti a tenere vivo il sogno di contenere il riscaldamento globale ad 1,5°C. Certo, gli studi scientifici dicono che, se andiamo avanti così, la temperatura del pianeta, a fine secolo, aumenterà di 2,7°C. Se vediamo il bicchiere mezzo vuoto, manca molto all’obiettivo. Ma se lo vediamo mezzo pieno, non siamo al di là di quei 3°C che sarebbero, secondo i climatologi, una vera catastrofe».
Ecco, non volendo rassegnarsi alle prospettive catastrofiche, la Settimana Laudato Si’, guarda al bicchiere mezzo pieno e invita gli 1,3 miliardi di cattolici del mondo ad ascoltare e rispondere insieme al grido del creato di Dio. Ma – chiediamo al professore – cosa possono fare i singoli se non si muove una vera volontà politica?
«C’è uno studio molto interessante dell’Agenzia Internazionale dell’Energia che dimostra come nel cammino per arrivare alla neutralità carbonica, le decisioni dei grandi sono insufficienti senza un supporto dalla base, con un cambiamento negli stili di vita. Dall’altra, i cambiamenti di stili di vita dei singoli, senza decisioni politiche coraggiose, non sono abbastanza».
Ecco perché ogni cittadino, ogni essere umano, ha in mano il potere di influenzare con le sue scelte il cambiamento climatico. Fare la raccolta differenziata, scegliere uno stile di vita più sobrio, intensificare il riuso degli oggetti, il risparmio energetico, possono fare la differenza.
«Poi, se cominci a manifestare in piazza, come hanno fatto i nostri giovani, se cominci a votare per persone che sono amiche dell’ambiente, se aderisci ad iniziative come quella promossa dal Movimento Laudato Si’, il disinvestimento delle fonti fossili, ecco che metti pressione e i potenti sono costretti a cambiare rotta» aggiunge il prof. Fiorani.
Allora, prepariamoci, con più realistica consapevolezza, a celebrare la Settimana Laudato Si’. Perché sia l’occasione di rinnovare il nostro impegno a prenderci davvero cura delle persone e del Pianeta.
Qualche proposta per agire insieme:
Aderisci alla Piattaforma di iniziative Laudato Si’.
Aderisci alla Campagna Dare to Care, promossa dai Giovani per un Mondo Unito dei Focolari.
SCHEDA LIBRO
Happy Planet
Luca Fiorani è anche autore di “Happy Planet (guida ai grandi temi dell’ambiente)”. Una guida – un po’ seria e un po’ spiritosa, ma sempre rigorosa e aggiornata – per orientarsi tra la crisi ambientale e le sue cause. Temi trattati: Ecologia, Cambiamenti climatici, Buco dell’ozono, Inquinamento, Sviluppo sostenibile, Efficienza energetica, Fonti di energia rinnovabili e non, Economia circolare, Accordo di Parigi, Agenda 2030, Greta Thunberg, Papa Francesco, Consumo critico, Educazione ambientale. Per acquistarlo, cliccare QUI.