L’accorato appello è espresso al termine della marcia per la pace organizzato domenica 6 marzo a Figline Valdarno dal Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace” e dai Comuni del territorio. Anche Loppiano fa parte del Comitato.
«Chiediamo che si fermi immediatamente la guerra in Ucraina. Chiediamo di proseguire nelle trattative, di puntare unicamente sulle soluzioni diplomatiche, di utilizzare tutti gli strumenti e tutti i soggetti utili per condurre in porto il negoziato per la pace». Si sono alternati sul palco in Piazza Marsilio Ficino, a Figline Valdarno, nel tardo pomeriggio di domenica 6 marzo, le voci del popolo della pace al termine della marcia nata per manifestare il rifiuto della guerra e la solidarietà al popolo ucraino.
«Noi crediamo che l’unico modo intelligente per fermare l’attacco armato in corso e appianare le divergenze è l’estremismo del dialogo. Ne siamo testardamente convinti come cittadini», ha affermato con tono risoluto una signora, mentre nella piazza regnava il silenzio. E ancora: «Se non crediamo noi al dialogo, potranno crederlo i leader delle nazioni?».
Oltre duemila persone hanno sfilato lungo le vie di Matassino e Figline Valdarno. Tra questi, il presidente della Regione Toscana, Giani, il vescovo di Fiesole, mons. Meini, gli amministratori locali della zona, una rappresentanza della comunità islamica e i cittadini ucraini del territorio.
«Combattiamo la guerra, chiedendo all’Europa di svolgere un grande ruolo di mediazione. Non siamo rassegnati e questa piazza lo dimostra», ha esordito la sindaca di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai. «La manifestazione di oggi – hanno commentato i primi cittadini di Figline e Incisa Valdarno, Castelfranco Piandiscò, Reggello e Rignano sull’Arno – vuole essere l’abbraccio di una comunità a tutti gli ucraini. La marcia è frutto di una proposta di tante realtà del territorio, che hanno aderito al Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace”, e che ringraziamo per aver promosso questa iniziativa di solidarietà».
Gli interventi si sono conclusi con un rinnovato impegno ad essere costruttori di pace nel proprio territorio. «Costruisco la pace – è stato sottolineato dal palco –, costruendo rapporti veri, semplici, cristallini, improntati sul disinteresse, orientati al bene comune, a sostegno dei più deboli… nelle famiglie, tra le associazioni, con le istituzioni». Un minuto di silenzio finale ha preceduto il suono delle campane e le note della canzone “Speranze di pace” (Hopes of Peace), cantata dal complesso Gen Rosso.
La preparazione della marcia ha già messo in moto una raccolta di generi di prima necessità per la popolazione ucraina. Quattro i punti di raccolta già attivi sul territorio: Misericordia di Figline, Croce Rossa di Incisa, Centro Islamico di Figline e Polo Lionello del Burchio. Altre iniziative di vario tipo sono state annunciate e altre saranno varate in seguito, perché, per il comitato organizzatore, «la marcia è solo un primo appuntamento sul tema della pace».
Alla marcia per la pace ha preso parte, sfidando il freddo, un popolo variegato, da associazioni di varia natura a enti sociali, dalle persone di diverse parrocchie a rappresentanti di Chiese e religioni, dagli anziani agli studenti delle scuole di vario ordine e grado. La marcia è stata organizzata dal Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace”, composto da oltre 40 organismi.
L’elenco delle realtà che partecipano al Comitato “Popolo del Valdarno costruttore di pace”