Da dieci anni trascorrono un mese nella cucina della fattoria di Loppiano. Daniele e Rita hanno risposto con generosità ad una richiesta. I loro menù per sostenere i volontari della raccolta dell’uva.
Preparare cinghiale in umido con polenta è un’autentica soddisfazione. Certo, si tratta di un piatto tipico di queste terre, molto apprezzato dai vendemmiatori provenienti da tutta Italia. Ma il fatto è che l’animale infesta la zona e procura così tanti danni alle coltivazioni, comprese le vigne, che cucinarne alcune volte le carni (provenienti da cacciatori del luogo) procura un sottile piacere anche a due tipi miti come Daniele e Rita.
I pizzoccheri della Valtellina, per parlare dei primi piatti, sono un’altra specialità dei cuochi. Mentre quest’anno hanno varato una novità in fatto di dolci, cioè un budino con farina e succo d’uva appena spremuta. Daniele e Rita sono i cuochi della vendemmia della Fattoria Loppiano 4.0. Hanno iniziato nel 2010 come vendemmiatori volontari. Poi nel 2011 c’era bisogno di una mano ai fornelli, e così hanno esordito fino ad alternarsi con una coppia di Macerata. Da quattro anni sono gli unici responsabili della cucina per tutto il mese della vendemmia.
43 anni di matrimonio e ancora sono affiatati e dinamici. Entrambi impiegati, una volta in pensione si sono messi a disposizione per cucinare nell’oratorio. Abitano alle porte di Como, cinque chilometri dal confine con la Svizzera. Ma il viaggio e la lunga lontananza da casa non li fermano affatto.
«Per le norme anti-Covid — spiegano — non abbiamo potuto avere a tavola più di 24 persone e la fattoria non poteva ospitarne che 15». Ai fornelli non difetta l’ingrediente dell’entusiasmo, ma neanche la cura della concretezza. «Vogliamo che non ci siano sprechi in cucina — spiega Daniele —, ma facciamo in modo da far mangiare anche gli ospiti dell’ultimo minuto o poter offrire un piccolo bis per ogni portata. Stiamo comunque attenti a non buttare via nulla».
Per i coniugi Buzzoni, tutto è nato nel 2010 quando, con un gruppo di famiglie di Como, sono venuti per la prima volta a Loppiano per trascorre i giorni di Pasqua. Hanno sentito parlare della ricerca di persone per la vendemmia e si sono detti: perché no? Di fatto, erano allenati ad essere generosi. Avevano partecipato al Genfest del 1985 e da allora vivevano la spiritualità dei Focolari.
Daniele e Rita non limitano la loro azione al mese di vendemmia. Durante l’anno prendono contatto con vecchi vendemmiatori e nuovi candidati e organizzano le presenze in ciascuna settimana di raccolta dell’uva. «Vieni e vedrai», propongono a tutti. «L’anno scorso è venuto a vendemmiare un nostro nipote che aveva finito l’università — racconta Rita —. Adesso sta lavorando. Ha avuto una settimana di ferie e ha chiesto lui stesso di tornare».