L’avventura di uno studente che, cresciuto in una famiglia del Movimento dei focolari, dopo aver abbandonato la fede cattolica e la spiritualità dell’unità, ritrova se stesso e Dio dopo un originale cammino.
«Tutto è dipeso dall’aver incontrato persone autentiche», precisa Daniel. Un passaggio importante si svolge a Tonadico, un antico paese della valle del Primiero, in provincia di Trento. Qui, nell’agosto 2017, partecipa alla “Settimana dell’unità” tra cristiani e islamici, organizzata da Sophia e dal dott. Mohammad Shomali, iraniano, direttore dell’Istituto islamico d’Inghilterra. «Attraverso la testimonianza di musulmani e di cattolici, tra cui i professori Piero Coda e Roberto Catalano, ed anche i giovani del Centro Gen internazionale, sono rimasto colpito dalla loro autenticità di vita, dalla qualità delle loro relazioni, dal rispetto reciproco nel loro dialogo». E sottolinea: «Ho incontrato persone autentiche in ricerca di Dio. E questo mi ha aperto a qualcosa di più ampio».
Daniel Scullion, allora 21enne, torna nella sua Scozia, a Glasgow. Frequenta l’ultimo anno di università alla facoltà di Giurisprudenza, mentre la ricerca interiore prosegue. Prende parte a vari gruppi, con i coetanei, in università, in un centro di yoga. In Filippine, nel 2018, si svolge il Genfest, appuntamento mondiale dei giovani dei Focolari. Decide di andarvi. «Lì ho capito che avevo bisogno di fare un incontro più approfondito e più serio con la spiritualità e la vita del Movimento». Forse ha individuato il campo dove trovare la “perla”. «Così è nata l’idea di partecipare alla Scuola gen a Loppiano».
Il 5 ottobre 2018 arriva nella cittadella. «La Scuola gen ha risposto alle mie attese di ricerca. L’esperienza di amore reciproco mi ha fatto capire subito che ero un gen. Nell’amore, ho scoperto me stesso e Dio, che per i cristiani è Trinità, relazione d’amore continua. E mi ha sorpreso capire che ero un gen prima ancora di comprendere che ero un cristiano». Ma la ricerca non è terminata. «Alla fine della Scuola gen matura in me il desiderio di approfondire meglio, dal punto di vista intellettuale, l’esperienza con Dio e con gli altri che stavo vivendo».
Si iscrive all’Istituto Universitario Sophia, indirizzo Ontologia trinitaria. «Voglio entrare nel pensiero cristiano e cercare cosa potesse dirmi di più motivante per la mia vita e per la mia futura vocazione». Dopo il primo anno di studio, succede qualcosa di inatteso. «Aumenta spontaneamente l’attenzione verso i focolarini. E mi sono tornati in mente quelli che avevo conosciuto da piccolo». I genitori, John e Jane, frequentavano a Glasgow la comunità dei Focolari, arricchita da una bella presenza di famiglie. I quattro figli, di cui tre maschi, erano felicemente coinvolti, presenti anche alle Mariapoli.
Daniel era cresciuto nell’ambito della spiritualità dell’unità. Aveva sei anni, quando nel novembre 2002, era arrivato a Loppiano al seguito della famiglia, che partecipò alla Scuola Loreto fino al giugno 2003. Tornato in Scozia, negli anni successivi aveva frequentato la parrocchia. Com’è tipico degli adolescenti, aveva avvertito che era arrivato il momento di decidere lui stesso della propria vita. Quanto vissuto sulla scia dei genitori risultava un fardello. «Più conoscevo il cristianesimo, più scoprivo che non era adatto per me». L’addio coinvolse anche il Movimento, inclusi quei focolarini che andavo a far visita alla famiglia.
Ma adesso quei bei rapporti tornavano a brillare. «Ad un certo punto, si è fatto chiaro in me un invito, un’apertura alla possibilità di essere un focolarino consacrato a Dio». Forse aveva trovato la “perla” e, di colpo, decide di giocarsi tutto. «Interrompo gli studi a Sophia. Voglio verificare la consistenza della mia vocazione. Vado in focolare a Londra per 20 mesi. Una prova positiva per l’anima, la mente e il cuore. Conclusione? Ero chiamato proprio a quella vita». Così è tornato a Loppiano, ma non a Sophia, bensì alla scuola di formazione per focolarini, dove è rimasto dall’aprile 2022 al dicembre 2023. Poi, ha ripreso gli studi a Sophia, dove ha concluso gli esami e, adesso, sta ultimando la tesi su “Tempo, eco della Trinità?”. Il 13 dicembre scorso ha lasciato Loppiano per andare in focolare in Belgio, dove, a fine gennaio, è iniziata un’avventura che lo appassiona. Fa parte, infatti, assieme ad altri tre giovani focolarini, del focolare aperto nella città universitaria di Louvain-la-Neuve per mettersi al servizio degli studenti e cercare assieme a loro le tracce della verità.