I tre Moschettieri della cura del verde

26 Lug 2024 | Ecologia, Giovani, Notizie, Vita

Nove mesi a Loppiano per Eva, Rafael e Lukas, di cui gli ultimi assieme tra prati e siepi. Dopo il liceo, i tre ragazzi tedeschi hanno scommesso su un periodo nella cittadella. Con effetti inattesi.

Eva, Rafael e Lukas, tutti e tre della regione di Colonia, in Germania, si sono conosciuti poco prima di arrivare a Loppiano. Finito il liceo, i tre desideravano vivere un’esperienza che li ha portati nella Cittadella il 15 settembre 2023. Eva Thusing ha lavorato alla Fantasy, Rafael Busch al Conto Terzi (e collaborando ad alcuni progetti sui sentieri verdi) e Lukas Palta alla manutenzione del verde fin dall’inizio. Ad aprile hanno iniziato ad occuparsi assieme del taglio dell’erba, delle siepi e di ogni spazio verde di Loppiano. Lukas aveva raccolto le consegne, lavorando con Martin e Benjamin, due gen croati, «con cui è nato un rapporto così bello, un’amicizia per tutta la vita, aperta agli altri».

Con l’esperienza maturata, Lukas ha insegnato a Eva e a Rafael le tecniche dei diversi tagli e il funzionamento delle macchine. Si è formata così una squadra affiatata, allegra e laboriosa. Sembravano i tre Moschettieri del verde. Talora trovavi ognuno impegnato in un settore diverso, ma la maggior parte del tempo hanno lavorato assieme. «Abbiamo molto gradito di poter lavorare all’aperto e con un impegno fisico – hanno evidenziato –. È stato altrettanto utile per noi che il lavoro fosse diverso ogni giorno e che ci fosse alternanza di compiti anche nell’arco della stessa giornata».

«Dava soddisfazione – commenta Lukas – constatare alla fine cosa avevi fatto. Era gratificante, soprattutto nelle aree più frequentate, come il grande prato davanti alla chiesa, ben rifinito in ogni parte». Poi, aggiunge: «Anche se nessuno diceva nulla, noi eravamo contenti per il buon lavoro fatto». Rafael precisa: «Per me non è stato così importante che gli altri vedessero il mio lavoro. Mi bastava constatare che il lavoro fosse venuto bene e che io avessi lavorato bene». Eva sottolinea che «è stata davvero una bella esperienza, quella di lavorare fuori e a contatto con gli altri, con la possibilità di far contente tante persone».

«Diverse persone, soprattutto quelle anziane, sono venute a chiederci di fare qualche lavoretto attorno alla loro casa – ricorda Rafael –. Così siamo entrati di più nella loro vita». Commentano i tre Moschettieri: «Abbiamo imparato tanto dal rapporto con gli abitanti e abbiamo sperimentato quanto il lavoro possa essere un dono per gli altri, anche quando è pesante. Abbiamo visto quanto dipendesse da noi poter fare bella la cittadella». E ancora: «Si è creato tra noi un rapporto molto forte, tanto da essere liberi di prenderci in giro».

A fine giugno, i tre hanno fatto ritorno in Germania. Cosa è stato questi tempo a Loppiano? «Per me – inizia Rafaelè cambiato moltissimo, ma non posso ancora rendermi conto dell’esperienza vissuta qui a livello personale, di gruppo e con gli abitanti. È stato tutto molto bello. Anche come cammino di fede». Lukas sintetizza tutto in una parola: «Gratitudine. Sono successe tante cose in un clima di amicizia e di fiducia tra tutti, con rapporti che porterò con me. Anche i momenti difficili mi hanno aiutato a crescere come persona e nel mio rapporto con Dio».

«Sono molto contenta della scelta di essere venuta a Loppiano – fa presente Eva –. Mi rimane la qualità dei rapporti umani e mi ha fatto tanta impressione mettermi al servizio degli abitanti come in una famiglia. Porterò a casa il frutto di incontri e conversazioni». Rafael e Lukas hanno partecipato alla Scuola Gen. Il primo è evangelico luterano, il secondo, cattolico. Eva ha vissuto nell’ambito del Progetto Giovani. «Non conoscevo all’inizio l’esperienza dei Focolari e quindi non mi sono identificata in tutta la vita della cittadella. Non sono infatti vicina alla fede e alle cose religiose, anche se sui valori mi sono trovata d’accordo». E confida: «A volte mi sono sentita sola, senza le sicurezze delle scelte fatte dagli altri, ma sono sempre stata pienamente accolta e nessuno mi ha fatto pressione per andare in chiesa».

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