“Il movimento dell’agape: chiave di rinnovamento socio-culturale” è il titolo del convegno internazionale promosso dal Dipartimento di Teologia, Filosofia e Scienze Umane dell’Istituto Universitario Sophia che si svolgerà dal 6 all’8 giugno 2024.
Un convegno internazionale e interdisciplinare che si propone di indagare scientificamente il potere trasformante dell’amore, in particolare, di quello che gli antichi greci chiamavano ἀγάπη, agápē, ovvero, l’“amore disinteressato, immenso, smisurato”. Quel genere di amore che i teologi cristiani hanno usato per descrivere l’amore di Dio verso l’umanità. Il Convegno accademico è abbinato ad una sessione pubblica in cui si terranno sette laboratori interdisciplinari nei quali i partecipanti potranno sviluppare soft skills dell’ambito relazionale e partecipativo.
6-7 giugno | la sessione accademica
La prima sessione della conferenza, accademica (6-7 giugno 2024), si svolge presso l’Istituto Universitario Sophia. Questa parte si propone come un approfondimento filosofico interdisciplinare sul concetto di agape, partendo dalla sua espressione filosofico-teologica, per rintracciarne quel dinamismo capace di mettere in dialogo persone e saperi.
Spiega Valentina Gaudiano, Vicerettrice dell’Istituto Universitario Sophia e docente di Antropologia filosofica: «Oggi più che mai risulta urgente un ripensamento della realtà attraverso una riflessione animata dall’esperienza. E crediamo che la categoria dell’agape possa costituire una chiave di rinnovamento socio-culturale ancora poco esplorata». Ricca di contributi internazionali e nazionali, la sessione è rivolta prevalentemente a studiosi già coinvolti in riflessioni sul tema, o che abbiano interesse ad una sua ricomprensione attraverso una metodologia dialogica e interdisciplinare.
7-8 giugno | la sessione pubblica
La seconda parte, pubblica, si apre venerdì 7 giugno, alle 17.30, con la tavola rotonda dal titolo “I tanti volti dell’amore”, a cui partecipano: don Alessandro Andreini, docente di Catholicism presso la Gonzaga University di Firenze; Antonio Maria Baggio, docente di “Filosofia Politica” nell’Istituto Universitario “Sophia”; Silvia Cataldi, docente di Sociologia generale nel Dipartimento di Psicologia dello sviluppo e dei processi di socializzazione della Sapienza Università di Roma; Araceli del Pozo Armentia, docente nell’area di Personalità, Valutazione e Trattamento Psicologico della Facoltà di Educazione dell’Università Complutense di Madrid (Spagna), Valentina Gaudiano, docente di Antropologia filosofica; Marta Michelacci, docente di Storia dell’arte e collaboratrice della rivista di arte contemporanea Segno.
L’intera giornata di sabato 8 giugno sarà dedicata ai laboratori interdisciplinari, spaziando dalla politica, alla psicologia, dalla spiritualità alla pedagogia, dalla sociologia all’arte e alla comunicazione. Attraverso metodi e strumenti applicativi, i partecipanti ai laboratori potranno sviluppare soft skills dell’area relazionale quali: capacità di ascolto, abilità nei rapporti interpersonali, capacità di lavorare in team, creatività, intelligenza emotiva, autostima e fiducia in sé stessi, problem solving, capacità di adattamento, capacità decisionali e di pianificazione. Inoltre, alcuni esperti presenteranno metodologie di partecipazione collettiva e alcune dimensioni dell’analisi sociologica, psicologica e pedagogica. Nell’ambito della comunicazione il laboratorio verterà sulla narrazione dei temi della guerra e dell’immigrazione.
La sessione pubblica è rivolta particolarmente agli educatori, agli operatori sociali e culturali, a tutte le persone interessate alle discipline oggetto dei laboratori. Coloro che desiderano potranno fare richiesta dell’attestato di partecipazione.
La conferenza internazionale è organizzata in collaborazione con Loppiano, Cittadella internazionale del Movimento dei Focolari e in rete con altre organizzazioni e gruppi di ricerca internazionali. Tra questi: l’Associazione Psicologia e Comunione, il Movimento Politico Per l’Unità, l’Associazione Social One e con i patrocini di Fokolar-Stiftung, Fondazione Vincenzo Casillo e Banca Valdarno.
L’intero programma della conferenza è consultabile cliccando il seguente link: PROGRAMMA CONFERENZA. L’iscrizione deve essere effettuata online entro il 4 giugno a questo link: bit.ly/3UeMsll.
“Camilla, note di una maestra”
La sera del 7 giugno, alle 21.00, presso l’Auditorium di Loppiano sarà rappresentata la pièce teatrale “Camilla, note di una maestra”, tratta dai diari di Camilla Folonari, insegnante ed educatrice cui Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, aveva affidato, in particolare, la formazione umana, morale e spirituale dei ragazzi. L’adattamento testuale è di Sara Felli e Pierluigi Grison. Con la partecipazione della cantautrice Chiara Grillo e del pianista don Carlo Seno. La rappresentazione si svolge con il patrocinio del Comune di Figline e Incisa Valdarno (FI). L’entrata è libera e aperta a tutti.
L’esposizione pittorica per “conoscere dal cuore”
Dal 6 all’8 giugno 2024, presso l’Istituto Universitario Sophia (e solo il 7 giugno sera presso l’Auditorium di Loppiano) avrà luogo l’esposizione pittorica “Into. Knowing from the heart” con il patrocinio del Comune di Figline e Incisa Valdarno (FI).
L’esposizione presenta alcune opere pittoriche di Licia Paglione, ricercatrice in sociologia presso l’Istituto Universitario Sophia. I suoi quadri, accompagnati da brani di studiosi di vari ambiti disciplinari – dal sociologo Pitirim Sorokin al filosofo Romano Guardini, dalla scienziata biochimica Rosalind Franklin ai filosofi Baruch Spinoza, Simone Weil, Max Scheler e Dietrich von Hildebrand – intende rendere visibili, tra pittura e parole, i fili che legano, nel tempo e nello spazio, pensieri e vite differenti ma convergenti nel credere che il conoscere richieda anche l’agire del cuore.
Un percorso che, mescolando linguaggio pittorico e linguaggio scientifico, vuole accompagnare lo sguardo di chi osserva lungo una linea di collegamento tra interiorità e mondo circostante, per lasciar cogliere il valore conoscitivo di quel “canale” – così lo chiamava il sociologo Pitirim Sorokin – che ha la propria radice nel cuore umano. L’entrata è libera e aperta a tutti.