Siobhan Heijn è una delle ragazze arrivate a Loppiano per frequentare la Scuola Gen. È olandese e un’insegnante in prima linea nel diffondere la pace attraverso il progetto Living Peace International.
«Da quando ho scoperto la possibilità di frequentare la Scuola Gen di Loppiano, il desiderio di parteciparvi è cresciuto sempre più. Così, quando ho finito i miei studi di educatrice, mi è sembrata l’occasione giusta per venire qui e condividere questa esperienza assieme ad altri gen provenienti da tutto il mondo!» confida Siobhan Heijn. Ha ventidue anni, occhi azzurrissimi in un viso da ragazzina. Arriva dalla città di Utrecht, nei Paesi Bassi. È una gen, una giovane del Movimento dei Focolari, e anche un’insegnante. «Adesso, con il mio titolo di studio, in Olanda, posso insegnare ai bambini dai 4 ai 12 anni», spiega con la soddisfazione di chi fa un lavoro che ama molto.
Siobhan ha anche una passione: l’impegno per la pace. Tutto è cominciato quando ha scoperto il progetto Living Peace International, nato in Egitto dall’idea di un insegnante, Carlos Palma, e ora diffuso in tutto il mondo. «Si tratta – spiega – di un percorso di educazione alla pace basato sul lancio del cosiddetto “Dado della pace”, sulle cui facce non ci sono numeri ma frasi che aiutano a costruire rapporti di pace tra tutti». Il dado si ispira ai punti de “L’arte di amare”, che Chiara Lubich aveva proposto, sempre con un dado, ai bambini del Movimento dei Focolari. Sulle sue facce ci sono propositi da vivere insieme, come: “ci amiamo l’un l’altro”, “amo per primo”, “amo tutti”, “ci perdoniamo l’un l’altro”, ecc. «Con il progetto Living Peace i bambini imparano a vivere insieme in concordia, costruendo la pace fra loro. Tutti possono essere coinvolti – approfondisce Siobhan –. Io amo insegnare e per me insegnare e educare alla pace sono due cose che camminano insieme. Per questo ho deciso di impegnarmi di più e di studiare il metodo educativo del progetto».
Il desiderio di impegno si è formalizzato ad ottobre scorso, quando Carlos Palma, il “padre” del progetto Living Peace, di passaggio nella cittadella di Loppiano, l’ha nominata “giovane ambasciatrice di pace”, durante una cerimonia ufficiale. «Per me, essere diventata un’ambasciatrice significa impegnarmi per diffondere sempre di più, attraverso il metodo del dado, una cultura della pace tra i miei scolari. E, siccome, non è un progetto molto conosciuto, posso farlo conoscere anche ai miei colleghi a scuola» spiega Siobhan. E poi, precisa: «Per altri ambasciatori, vorrà dire altro: diffondere la pace partendo dai rapporti personali, ad esempio. O promuovere azioni per la pace. Ma il bello è che siamo uniti, in contatto tra di noi, attraverso una piattaforma di comunicazione. Così, possiamo confrontarci, condividere idee, imitare le buone pratiche gli uni degli altri».
Loppiano è spesso definito un laboratorio di fraternità. Un luogo dove ci si “allena” a vivere l’amore reciproco tra diversi, anche quando non è facile. Chissà come vivrà questa esperienza un’ambasciatrice di pace. «Nella mia casa qui, alla Scuola Gen, – racconta Siobhan –, siamo 8 ragazze di 8 nazionalità diverse. Io sono olandese, poi ci sono: una cinese, un’indiana, un’argentina, una malgascia, una tedesca, una brasiliana e una colombiana. Non è come vivere con coetanee del tuo stesso Paese. Abbiamo abitudini diverse, il cibo è diverso, qualcuno soffre di più il freddo, qualcuno il caldo. Delle volte è una sfida vivere insieme, altre è bello imparare, conoscere di più le usanze e le tradizioni le une delle altre. Ma la strada la troviamo insieme, anche quando c’è un problema. Quando è capitato, io mi sono sentita prima di tutto ascoltata da tutte. Poi, abbiamo cercato di trovare insieme la soluzione».