Luiz e Renata Scarpino alla Scuola Loreto per famiglie. Sono arrivati dal Brasile ad agosto 2022 con i loro tre figli. E la piccola Maité è stata un grande dono di luce per tutti gli abitanti.
Un bel risultato accademico per Luiz Scarpino, lunedì 29 maggio scorso. L’avvocato brasiliano consegue all’Istituto universitario Sophia il dottorato, discutendo la tesi su “Democrazia e fake news nel processo elettorale brasiliano”, in co-tutela con l’Università di Ribeirao Preto, nello stato di San Paolo (Brasile), dove Luiz è docente di Diritto e comunicazione. Il giorno precedente, domenica 28 maggio, la figlia Liz, 10 anni, ha ricevuto la Prima comunione. Tappe preziose nella loro permanenza alla Scuola Loreto per famiglie, assieme alla moglie Renata e agli altri due figli gemelli, Maité e Luca, 6 anni.
Tutto era iniziato a dicembre 2020, quando Luiz si era iscritto a Sophia in vista di un dottorato. Lo scorso anno si è presentata la possibilità di partecipare anche alla Scuola Loreto. E così, Luiz e Renata decidono di fare una pazzia. Vendono casa e auto, donano tante cose a chi è nel bisogno e sistemano quanto rimasto in un deposito di 9 metri cubi. Il 27 agosto 2022 la famiglia Scarpino arriva nella cittadella per sei mesi. In seguito, la permanenza si prolungherà. «Abbiamo sentito forte il desiderio di imparare di più e quindi di rimanere ancora». Ripartiranno per il Brasile l’8 luglio.
La prima impressione di Loppiano? «L’esuberanza della vita multiculturale – sintetizza Luiz –. Un’esperienza autentica, anche per le inevitabili sfide». Aggiunge Renata: «Ho subito scoperto cosa significasse vivere con famiglie di varie parti del mondo, aprirsi alle altre culture e sperimentare il senso di famiglia». Renata conosce la spiritualità di Chiara Lubich ancora bambina. Nel 2005 incontra Luiz. Lei ha 19 anni, lui 23. Lo invita ad un concerto del Gen Rosso a San Paolo e il carisma dell’unità illumina il loro rapporto di fidanzamento. Nel 2010 si sposano. Renata è insegnante elementare, con un grande amore per i bambini.
Eppure sospenderà l’insegnamento per una novità che cambia la vita della famiglia. Nascono i due gemelli. Maité presenta una rara e grave sindrome neurodegenerativa, che colpisce le sue funzioni motorie, compresa la parola. «Secondo la scienza – raccontano Luiz e Renata –, l’aspettativa di vita era di due anni. Al momento della diagnosi, Maité aveva un anno e sei mesi. Fu un dolore atroce». Proseguono: «Abbiamo vissuto un grande abbandono, ma abbiamo potuto abbracciare il dolore come un’esperienza di rinascita spirituale». Un segreto: «Abbiamo imparato il vero significato di “vivere il momento presente”, perché non sapevamo quanti giorni avremmo avuto ancora nostra figlia».
Da quel momento, Luiz e Renata hanno promosso iniziative a favore delle persone con disabilità. Hanno fatto approvare dall’amministrazione della loro città la cosiddetta “Legge Maité”, che stabilisce migliori condizioni di accessibilità agli eventi pubblici a persone con disabilità. Renata dirige il progetto “ABIC”, una sigla che sta per “Il gioco come inclusione sociale”, che promuove pratiche socio-educative per bambini, con e senza disabilità. Renata ha pure scritto un libro “The amazing maze” (L’incredibile labirinto) – in corso la traduzione in italiano – sull’inclusione sociale di persone con disabilità. Entrambi, inoltre, hanno dato vita, assieme ad amici del Movimento dei focolari, all’associazione “Inpacto” per l’assistenza ai poveri e a quanti vivono nelle favelas.
Cosa è stata per i vostri figli Loppiano? «Sono molto cresciuti e vediamo che sono stati sempre più avvicinati da Dio attraverso fratelli e sorelle, con la naturalezza e la purezza adatte alle loro età. Li aiuta il fatto di sentire che qui siamo una grande famiglia». E per Maité? «Lei avverte di essere molto amata. È diventata un punto di unità tra tutti. Parla solo con gli occhi, ma è molto espressiva. Quando lei arriva, si manifesta l’amore di tutti. In questi mesi Maité si è sviluppata fisicamente ed emozionalmente. Per noi, una profonda gioia».