Una vendemmia davvero abbondante

14 Ott 2022 | Vita

Quasi il 50 per cento di uva raccolta in più dello scorso anno. Risultato di accurati interventi e di una fertilizzazione nel pieno rispetto dell’agricoltura biologica. Adesso nei grandi tini sono in corso le fermentazioni. La novità di uno spumante brut per i 50 anni della Cooperativa Loppiano Prima.

 

La formidabile coppia dei cuochi era arrivata qualche giorno prima per i necessari approvvigionamenti. I generosi volontari vendemmiatori avevano occupato gli alloggi a Tracolle nel corso della domenica. Così lunedì 5 settembre alle ore 8,00 ha preso avvio la vendemmia 2022 a Loppiano. La raccolta è iniziata con le uve bianche, dallo Chardonnay al Muller. Due le novità tecniche adottate. La prima è stata l’utilizzo di cassette da 8-10 chili di portata, che i vendemmiatori riempivano e poi venivano collocate con cura sul rimorchio del trattore, evitando lo schiacciamento degli acini e l’inizio della fermentazione.

La seconda novità è stata l’adozione di una tecnica che evita di passare dalla diraspatrice e regola la pressa pneumatica ad una taratura che consente la pigiatura soffice delle uve bianche, aumentando così la qualità del vino. Con la seconda settimana si è passati alle uve rosse, iniziando dal Sangiovese, per poi continuare con gli altri vitigni, dal Cabernet al Merlot.

Molto rilevante la quantità di uva raccolta, «pari al 50 per cento in più dello scorso anno, seppur con un 10 per cento in meno di vigneto», ci dice Luigi Castiglioni, da poche settimane presidente del consiglio d’amministrazione di Fattoria 4.0, succeduto a Dario Petrucci. «Segno delle accurate lavorazioni eseguite – spiega – e della fertilizzazione, con la consueta grande attenzione al rispetto del protocollo dell’agricoltura biologica». L’abbondante vendemmia ha favorito, per la prima volta, la vendita dell’uva raccolta ad una cantina privata nella misura del 35 per cento del totale. Anche la recinzione dei vigneti, con fili elettrici per fermare i cinghiali, è stata di particolare aiuto.

 

 

Altri due nemici sono stati il grande caldo e la grandine. Per evitare la lessatura delle uve bianche in particolare, sono stati fatti interventi con il caolino, che, imbiancando i grappoli, ha ridotto l’impatto dei raggi solari. La grandinata in agosto è arrivata proprio nel momento meno opportuno, quando cioè si era in prossimità della raccolta e le uve erano turgide di zuccheri. Questi zuccheri, fuoriusciti dalle spaccature degli acini, costituiscono la base per il sorgere delle muffe. Il ricorso alla zeolite, che ha la proprietà di asciugare le ferite dei chicchi, ha prodotto ottimi risultati, salvaguardando i grappoli dalla muffa anche in seguito, nonostante le numerose piogge.

E la qualità? «Buon prodotto, nonostante gli abbondanti acquazzoni – afferma con un pizzico di fierezza Castiglioni –. Per l’enologo, la produzione è di ottima qualità e le fermentazioni nei grandi tini procedono bene». Al termine delle fermentazioni, saranno effettuati i controlli del vino da parte dell’enologo e di un istituto di analisi. Per i vini bianchi, la cui produzione è aumentata del 30 per cento, l’orizzonte è febbraio-marzo del prossimo anno, quando si potranno gustare Il Magnificat, l’Eletto e, nelle pratiche confezioni in sacche da 5 litri, il Bianco Toscano Igt.

I rossi saranno pronti quasi in contemporanea, dal Chianti Docg al Terraio, al Rosso Toscano Igt in sacche da 5 litri. Una primizia è legata all’intenzione di festeggiare i 50 anni della Cooperativa Loppiano Prima nel maggio 2023, con la creazione di una spumante brut, ricavato da uve Sangiovese (rosse), vinificate in bianco, tramite una soffice pigiatura della pressa pneumatica che consente di ottenere un mosto solo lievemente rosato. Non vediamo l’ora di provarne il gusto.

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