Sherin, che viene dall’Egitto

24 Gen 2022 | Vita

In questi giorni in cui si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, conosciamo meglio Sherin Helmy, egiziana e focolarina fedele della Chiesa copta ortodossa. “In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Matteo 2, 2), dice il versetto che cristiani di molte parti del mondo vivono e  meditano in questa settimana speciale. Quale stella ha portato Sherin a Loppiano?

 

Dall’aspetto, potresti pensare ad un’origine sudamericana. Invece, chiacchierandoci, scopri che Sherin è nata a Il Cairo, in Egitto. «Sono arrivata a Loppiano lo scorso ottobre» racconta.

Ha vissuto per 17 anni nel focolare della città di Sohag, nel centro del Paese, sulla riva occidentale del Nilo; poi, per altri 5, nella sua città natale. A Loppiano, ci racconta, abita nel focolare chiamato Casa Galilea. Sta aspettando il visto per raggiungere la sua nuova destinazione: gli Stati Uniti. «È sempre questo andare dove Gesù vuole. Per la precisione, andrò a Pittsburgh in Pennsylvania». Pronuncia i luoghi con un accento invidiabile.
In Egitto, lavorava per la Caritas. «La Caritas egiziana è nata nel 1967. — spiega — Ha cominciato con progetti di aiuto in caso di emergenze umanitarie e poi, per aiutare lo sviluppo del Paese, ha continuato la sua attività, occupandosi dei bambini di strada, persone con disabilità, anche mentali. E poi, progetti di alfabetizzazione, per la cura della salute, di avviamento al lavoro per le donne».
Sherin fa parte della Chiesa copta ortodossa, che è una delle antiche Chiese orientali, fondata da San Marco evangelista nella città di Alessandria.

I rapporti tra la Chiesa copto ortodossa e la cattolica

Fino al 1973, si pensava che la loro cristologia non fosse in conformità con quella uscita dal Concilio di Calcedonia del 451. Ma nel 1973 , una dichiarazione comune fra papa Paolo VI e il papa Shenouda III, capo della Chiesa copta ortodossa, attestava che abbiamo «un’unica fede in un solo Dio Uno e Trino» e la «divinità dell’Unico Figlio Incarnato di Dio […] Dio perfetto riguardo alla Sua Divinità e perfetto uomo riguardo alla Sua umanità». Riconoscevano, inoltre, che la vita divina ci viene data ed è alimentata dai sette sacramenti, e la comune venerazione per la Madre di Dio. Con l’attuale papa Tawadros II continuano i rapporti e, assieme a papa Francesco, nel 2013, hanno istituito la giornata dell’Amicizia Copto Cattolica, che si celebra ogni 10 maggio.

L’esperienza di Sherin

Sherin, che ha vissuto per diversi anni con due brasiliane e un’argentina, tutte cattoliche, non vede nella diversità un ostacolo all’unità. Racconta: «L’incontro con la spiritualità dell’unità del Movimento dei Focolari mi ha aiutato ad approfondire la mia Chiesa e a conoscere meglio le  altre Chiese. È una grazia la possibilità di scambiarci le diversità, come ricchezze, come doni, per esempio, nella vita di focolare. È un arricchimento scoprire i santi, i riti liturgici dell’altra Chiesa, un’occasione per conoscersi e crescere ancora di più nell’unità».

Venendo qui, a Loppiano, Sherin ha trovato altri fedeli della sua Chiesa. «C’è una giovane che frequenta la scuola gen e due che studiano a Sophia». Una piccola comunità, insomma, in mezzo ad una maggioranza cattolica, ma che è inserita nella realtà più grande della Chiesa copto ortodossa fiorentina. «Nella provincia di Firenze c’è una comunità di circa 250 persone. Io frequento la chiesa di San Mina e San Cirillo a Scandicci, non lontano dal Centro Mariapoli che ci è stata donata dai cattolici». Nei giorni scorsi, si è celebrata l’Epifania copta, a cui anche Sherin ha partecipato: «L’Epifania per noi è il battesimo di Gesù nel Giordano. La manifestazione di Dio Uno e Trino, dove si vede il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Allora è proprio una festa molto grande e molto bella, come quella del Natale».

E Loppiano, viene da chiederle, come potrebbe migliorare nel vivere per l’unità dei cristiani? «Penso che sarebbe bello approfittare delle persone che arrivano qui e hanno un modo diverso di vivere come cristiani, per avere momenti di preghiera e di scambio, di conoscenza. Questo ci aiuta a vivere “il dialogo della vita”. Come dice il nostro Papa Tawadros, studiare, conoscere l’altra chiesa, perché conoscendola tu le vuoi più bene, sai amarla di più!».

Celebrazione Epifania Copta
La celebrazione dell’Epifania presso la chiesa di San Mina e San Cirillo di Scandicci (FI), foto di Sherin Helmy Salama
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