Nella prima settimana di settembre, seconda edizione di un appuntamento annuale dai risultati inattesi. Una risposta della cittadella alle richieste di sacerdoti e laici.
La ricetta risulta semplice. O, almeno, così sembra sulla base della preparazione. Basta diffondere l’annuncio di esercizi spirituali a Loppiano nella prima settimana di settembre. Predisporre poi un programma con riflessioni su temi fondamentali svolti da una varietà di relatori. Accogliere chiunque arrivi come un protagonista di quei giorni. Limitare le presenze nel rispetto delle misure anti-Covid. Amalgamare le diversità dei partecipanti in una convivenza piena. Tenere tutto al fuoco del primato dell’amore reciproco evangelico.
«Ho conosciuto persone che non avrei immaginato di incontrare nella mia vita. È stata una settimana fantastica», riferisce con baldanza una partecipante. In effetti, c’era gente proveniente da Milano fino a Messina, impegnata in parrocchia e non, vicina da tempo ai Focolari e chi li ha conosciuti a gennaio scorso (vedendo la fiction su Chiara Lubich), frequentatori della cittadella e presenti per la prima volta. Non mancavano una suora e un diacono permanente.
C’è chi ha apprezzato in modo particolare le riflessioni sulla seconda scelta di Dio, su Gesù abbandonato, sullo Spirito Santo, sull’Eucaristia. Altri, colpiti dai temi su discernimento, accompagnamento spirituale, attimo presente. Ma l’effetto maggiore è stato prodotto dall’ultimo argomento proposto, quello sulla vita di Maria come specchio per ciascuno. «Mi sono accorta che Maria ci avvolgeva ed è sintesi di tutti questi giorni», commentava una signora, venuta in cerca di risposte.
Un’impressione generale è stata quella di avvertire la presenza di Maria nella cittadella. La possibilità di vivere gli esercizi presso il centro di spiritualità Vinea Mea, animato dai sacerdoti, di partecipare alla Messa al santuario della Theotokos, di consumare i pasti alla mensa assieme ad altri ospiti, di dormire negli alloggi variamente dislocati, ha fatto scorgere un particolare timbro “mariano” e un legame tra le parole degli esercizi e lo stile di vita nei diversi ambienti. «Gli organizzatori, i sacerdoti, i relatori ci hanno coccolato», sintetizzava un signore. «Ho ricevuto tanto amore e tanti insegnamenti, che mi hanno aiutato a maturare nella mia fede», precisava con un filo di voce una persona molto timida.
«Abbiamo sperimentato tra tutti una comunione crescente. A noi portarla dove torniamo», era l’impegno di un piemontese che aveva partecipato anche agli esercizi dello scorso anno. «Importante è continuare il viaggio assieme», esprimevano più voci. Le diversità di vocazioni hanno favorito un’esperienza di Chiesa, mentre l’aver camminato assieme ha posto in evidenza la bellezza della sinodalità, verso cui è impegnata la Chiesa italiana.
Negli ultimi anni erano giunte a Loppiano, da parte di sacerdoti e laici, richieste di offrire esercizi spirituali. La scorsa estate il primo esperimento, sulla base della formula consolidata degli esercizi classici. In questa seconda edizione, la tipicità del carisma dell’unità ha informato maggiormente la fisionomia dell’appuntamento sotto diversi aspetti. Una laboriosa gestazione ha cercato di rendere semplice la ricetta degli esercizi 2021.