Cosa troviamo in Città Nuova di febbraio 2021? Dai temi di attualità nazionale e mondiale, agli approfondimenti per cercare di offrire una risposta di senso alla lettura di un mondo che vuole respirare a pieni polmoni.
Su Città Nuova le domande che tutti si pongono. Perché, pur essendo sempre di meno, i giovani italiani hanno difficoltà a trovare lavoro? Registriamo alti livelli di record di disoccupazione e inattività nella fascia di età decisiva per il futuro del Paese, mentre, secondo alcuni dati, alcune imprese hanno difficoltà a trovare lavoratori per alcuni ruoli.
Nell’inchiesta, curata da Carlo Cefaloni, pubblicata sulla rivista del mese di febbraio abbiamo riportato alcune letture divergenti di un fenomeno che non può essere affrontato in maniera passiva ma generando risposte concrete che nascono da un confronto aperto di fronte all’occasione irripetibile di orientare le risorse del Next Generation Ue.
Segnaliamo, intanto, le opportunità che si aprono nella pubblica amministrazione nei prossimi 2 anni e affrontiamo le diverse linee di intervento nelle politiche attive del lavoro per un dialogo da promuovere a partire dai collegamenti che promuoviamo sul nostro sito quotidiano cittanuova.it È chiaro ed evidente che non si tratta di considerare il lavoro solo come un dato numerico statistico sotto il quale si può nascondere di tutto. La vera sfida è quella di raggiungere una “piena e buona occupazione”, capace di sostenere un percorso di vita personale e familiare da sottratte alle dinamiche e ai ricatti della precarietà strutturale.
Proprio perché siamo dentro una lunga crisi aggravata dalle conseguenze sociali della pandemia, dobbiamo concentrare l’attenzione sul capitolo degli investimenti necessari a generare lavoro all’interno di una visione adeguata di futuro. Ed è proprio su questa mancanza o differente visione che, a prescindere dalle contese personali, si concentra la crisi di governo che l’Italia sta affrontando a pochi giorni dalla presentazione in Europa del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Negli editoriali Mario Bruno, presidente del Mppu internazionale, pone al centro l’azione di solidarietà e di intervento politico necessario per affrontare il caso delle migliaia di profughi confinati alle porte della Ue in Bosnia. Una dei punti che l’Unione europea deve ancora affrontare dopo aver superato un anno decisivo, come ricostruisce Carlo Blengini, partendo dalla tentazione della logica individualista a quella della condivisione davanti al Coronavirus e allo strappo della Gran Bretagna.
L’ambasciatore Pasquale Ferrara fa il punto sulla situazione in Libia mentre nelle pagine internazionali Fabio Di Nunno riporta la strategia dell’Europa digitale.
Michele Zanzucchi tratteggia un profilo intenso di Giuseppe Garagnani, il “direttore gentiluomo”, colonna storica di Città Nuova.
Oreste Paliotti ci accompagna in un reportage sui Campi Flegrei che permette di entrare dentro l’originalità del territorio più instabile della Campania.
In una lunga intervista con Giuseppe Di Stefano, Rebecca Bianchi, étoile al Teatro dell’Opera di Roma, racconta del teatro come luogo di condivisione. Mentre nelle pagine culturali troviamo una descrizione del 1921 da parte di Mario Spinelli come anno cruciale, 100 anni addietro, della fondazione del Partito comunista italiano e del consolidamento del fascismo che andrà al potere nel 1922 imponendo il regime dittatoriale. Di “paradiso dei dittatori” tratta il contributo di Giulio Meazzini sul controllo democratico della tecnologia per evitare incubi peggiori del totalitarismo del Novecento.
Di democrazia diffusa, che cresce dal basso prendendosi cura dei beni comuni, è intrisa la scelta per un nuovo impegno civico condiviso tra le varie componenti e realtà che costituiscono la presenza del Movimento dei Focolari in Italia. Ne scrive Sara Fornaro nelle pagine del Cantiere Italia. E, a proposito di beni comuni, di acqua ormai quotata in Borsa parla Giampietro Parolin accompagnato da un focus sulla mancata attuazione del referendum del 2011 sull’acqua pubblica.
Ma molto, molto di più si trova nella rivista di Febbraio 2021 che nel Punto del direttore Aurora Nicosia, offre una chiave di lettura di uno sguardo sul mondo, a partire dal debito d’ossigeno per le cure anti Covid in Amazzonia, polmone del Pianeta, come icona della carenza di fraternità, della mancanza di logica nello sfuggire al realismo imposto dalla severa lezione della pandemia e cioè che non ci salva da soli. Scrivere, comunicare, rendere ragione, coltivare rapporti e raccontare la vita che si dona, è un modo per rispondere a questa richiesta di ossigeno, di un amore che rende saldo il cammino.
Fonte: Città Nuova