Domenica 4 ottobre, Papa Francesco, dopo l’Angelus, ha detto: «Oggi si conclude il Tempo del Creato, iniziato il 1° settembre scorso, nel quale abbiamo celebrato un “Giubileo per la Terra” insieme ai nostri fratelli di diverse Chiese cristiane. (…) Mi rallegro per le iniziative che oggi si svolgono in diversi luoghi». Tra questi luoghi c’era anche la nostra cittadella. Davide Chiarot, un giovane italiano arrivato a Loppiano per la scuola di formazione dei focolarini, ci racconta la genesi e la “magia” di quel pomeriggio.
L’iniziativa è nata dal desiderio condiviso di non lasciar passare, senza il giusto rilievo, questo “Tempo del Creato” lanciato da papa Francesco. Dal 1° settembre al 4 ottobre la Chiesa universale ha voluto dedicare un mese alla sensibilizzazione sui temi della tutela del Creato, come espresso nell’enciclica Laudato Si’. Aderendo a quanto espresso dal papa, abbiamo voluto partecipare anche noi come cittadella a questo sforzo. Fin da subito è stato naturale il desiderio di valorizzare il frutto del campo di lavoro estivo dell’agosto scorso, che grazie al serio impegno di un bel gruppo di giovani, ha regalato a Loppiano la riscoperta di un percorso nel verde che è stato chiamato, non a caso: “Anello Laudato Si’”.
La location perfetta per contemplare e ammirare, vivendola, la bellezza che ci circonda, riconsegnando ai cittadini di Loppiano lo stupore e la meraviglia che sempre la Natura suscita in chi sa fermarsi a gustarla. Il programma del pomeriggio è stato ispirato dal desiderio di semplicità, con la voglia di far scoprire il volto ecologico della cittadella. Sparsi lungo il percorso dell’anello sono stati proposti cinque “punti luce” in cui entrare in contatto con storie, idee, suggerimenti, esperienze concrete sul tema della tutela del Creato. Un pomeriggio iniziato con la S. Messa nel sagrato della Theotokos, accarezzati dal vento e dagli sprazzi di sole che il meteo ci ha regalato e che poi si è snodato lungo l’anello, con la voglia e il piacere di stare insieme, riscoprendo spazi poco conosciuti e godendo, contemplandola, la bellezza in cui siamo immersi. Bellezza fuori di noi e tra di noi! A conclusione del pomeriggio è stato piantato un albero, un mandorlo, il primo a fiorire in primavera, come simbolo di impegno nel proseguire sulla strada di un’ecologia integrale. Il clima rilassato, i sorrisi, il piacere riconosciuto di poter stare assieme, la gratitudine espressa da molti ci possono confermare che l’obiettivo del pomeriggio è stato raggiunto.
di Davide Chiarot