Riceviamo e pubblichiamo l’intervista realizzata da Andrea Cardinali, cittadino di Loppiano, alla “Maestra Filo”, giovane maestra diventata influencer durante il lockdown, che si è prestata a promuovere le mascherine Mascot, Days e Smile del nostro Made in Loppiano.
Cara Maestra Filo, guardando la tua pagina Facebook vediamo che hai decine di migliaia di persone che ti seguono, molte delle quali sono insegnanti. Qual è il segreto che ti ha portato a diventare in pochi mesi una maestra-influencer? Com’è nata l’idea della pagina Maestra Filo?
La pagina “Maestra Filo” è nata nel 2018, anno del mio primo anno d’insegnamento a Piacenza, dalla voglia di condividere con altri insegnanti i lavori svolti durante l’anno scolastico. Ero così soddisfatta dei risultati raggiunti, che sentivo la necessità di confrontarmi con chi aveva più esperienza di me, perché credo che la collaborazione e la condivisione siano alla base di una didattica efficace. È ciò che insegno sempre ai miei bambini: “Insieme tutto è più bello, che ne dite proviamo?”
Durante i mesi di lock-down, ho dedicato tutta me stessa alla didattica a distanza cercando di creare video e lezioni accattivanti, che potessero in qualche modo motivare i miei bambini e accorciare le distanze. Pensando a tutti quegli insegnanti “non nativi digitali” che si sono ritrovati da un giorno all’altro dietro uno schermo con pochissime competenze tecnologiche, ho deciso di condividere i lavori che realizzavo per la mia classe mettendoli a disposizione di tutti in modo gratuito, sia sulla pagina Facebook che sul canale YouTube. In poco tempo ho avuto richieste di messaggi da migliaia di insegnanti, molti ancora mi ringraziano adesso per l’aiuto ricevuto, ma la verità è un’altra: ci siamo sostenuti a vicenda! Aver condiviso, anche attraverso un post, le nostre ansie e incertezze, ci ha aiutato ad affrontare positivamente lo strano periodo che stavamo vivendo. E così anche gli argomenti che sembravano più complessi da spiegare dietro un pc, si sono rivelati semplici e divertenti sia per noi insegnanti che per i bambini. Ora lo scopo della pagina è quello di dare ai miei colleghi spunti, idee e materiali per una didattica vera e significativa, che favorisca l’operatività e allo stesso tempo il dialogo e la riflessione su quello che si fa.
Da quanti anni insegni nella scuola primaria? Cosa contraddistingue il tuo metodo educativo e quali sono gli educatori/pensatori ai quali ti ispiri?
Insegno da soli 3 anni nella scuola primaria, ho ancora tantissimo da imparare! Sento ogni giorno una forte responsabilità, ed è questa la forza motrice del mio essere in formazione continua. Credo fortemente in una didattica laboratoriale, esperienziale, che faccia scoprire al bambino come funziona l’intero universo e lo faccia sentire responsabile nel suo ruolo cosmico; una didattica che favorisca una motivazione intrinseca nel bambino, che lo aiuti nel suo processo di formazione, e per farlo non posso non ispirarmi a due colossi della pedagogia: Maria Montessori e Don Lorenzo Milani. Cosa li accomuna? Entrambi hanno messo al centro dell’azione educativa lo studente, con i suoi tempi e le sue potenzialità. Entrambi hanno utilizzato la libertà come mezzo educativo per avere cittadini liberi e responsabili domani. È ciò che troviamo oggi nelle Indicazioni Nazionali tra i principi metodologici: “valorizzare l’esperienza; attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità; favorire l’esplorazione e la scoperta; incoraggiare l’apprendimento collaborativo; promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere; realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.” Questo è quello che fa un vero insegnante, non sta dietro una cattedra, ma si pone al fianco del bambino, come un vero e proprio coach, non impone ma propone, non dispone ma predispone, non impedisce ma orienta.
Nelle aule italiane, come in tanti altri Paesi europei, sta crescendo la varietà culturale degli studenti. Quali sfide educative porta questa “diversità”? Com’è l’approccio di Maestra Filo?
Nelle Indicazioni Nazionali si legge “Il confronto con la forma storica della religione cattolica svolge un ruolo fondamentale e costruttivo per la convivenza civile, in quanto permette di cogliere importanti aspetti dell’identità culturale di appartenenza e aiuta le relazioni e i rapporti tra persone di culture e religioni differenti.” Qual è quindi lo scopo della scuola? Lo scopo della scuola è quello di formare persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. Per questo diviene fondamentale, a mio parere, fare l’ora di religione tutti insieme, senza alcuna divisione. Come abituiamo i bambini al dialogo, al rispetto delle diversità culturali/religiose se non diamo loro l’opportunità di confrontarsi? Andiamo a conoscere le analogie, le peculiarità, le differenze; aiutiamo i bambini a costruire mappe culturali in grado di ricomporre una comprensione unitaria della realtà.
L’ora di religione è una preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari, perché aiutano i bambini a considerare le differenze una risorsa. Così intesa, la scuola diventa luogo privilegiato di apprendimento e di confronto libero e pluralistico.
C’è qualcosa che lega il tuo metodo educativo con le mascherine “MASCOT Smiles” di Made in Loppiano che stai usando?
Durante il mio anno di servizio in provincia di Firenze ho avuto modo di conoscere la meravigliosa comunità di Loppiano. Quando ho scoperto questa iniziativa non potevo non condividerla a pieno! Nel progetto delle mascherine MasCot è stato pensato proprio a tutto: all’inclusione, all’impatto ambientale, all’insegnamento di una nuova lingua, alla successione temporale per i più piccoli (Mascot Days), e a dare infiniti spunti di attività interdisciplinari alle insegnanti!
La mascherina copre la parte più importante del nostro volto, e chi mi conosce sa che un elemento imprescindibile nella mia didattica è proprio il sorriso, per questo ho scelto di indossare le Mascot Smiles in classe e ricordare a tutti che la pace inizia con un sorriso.
Grazie, Maestra Filo! Ci vediamo sui tuoi social!