È iniziata la vendemmia a Loppiano. Contatto con la natura, gratuità, relazioni, le parole chiave di questa esperienza. La voce dei protagonisti.
Settembre 2001. Silvestro è impiegato presso una ditta di Varese. Si occupa di budget e in quel mese il lavoro è tanto. È per questo che il suo capo resta visibilmente sorpreso di fronte alla proposta che gli fa di prendere le ferie in quei giorni. «Ma dove devi andare?». «A vendemmiare» risponde Silvestro. «Allora vai» gli risponde.
Da quella volta, Silvestro torna tutti gli anni. La vendemmia ha il suo fascino, non c’è niente da dire. E a Loppiano questo fascino aumenta. Lo sanno bene i soci-vendemmiatori della Cooperativa Loppiano Prima. «Quando torno a casa dopo la settimana passata qui – racconta uno di loro – sono rilassato, sereno, più felice, direi».
«Ma non è una grande fatica questo lavorare 8 ore al giorno nei campi, tra le vigne?».
«Certo – interviene un altro – ma è come quando si fa trekking in montagna: alla fine si è stanchi ma molto soddisfatti».
Sono 14 questi ragazzi (quasi tutti pensionati) arrivati a Loppiano da Varese per la vendemmia. Fra loro, anche il sindaco e il vice-sindaco di Gornate Olona.
C’è chi viene fin dal lontano 1982, tutti gli anni e anche più volte all’anno: «Ero venuto a Loppiano già alcune volte, e un mio amico, ora in Paradiso, ha insistito per accompagnarmi. Una volta qui, voleva andare via dopo 24 ore: “Sono tutti matti” mi diceva. Poi parlò con Giacomo Mignani (volontario che allora si occupava della cooperativa ndr.) che gli raccontò la sua storia. Pianse come un bambino e non andò più via, anzi è tornato tutti gli anni a vendemmiare».
Intanto le barbatelle piantate quest’anno, crescono bene e tra tre anni saranno pronte per la raccolta. «È una buona annata questa – spiega Dario Petrucci della Cooperativa Loppiano Prima -. Produrremo il Sangiovese, il Merlot e anche il Fiano, una novità da queste parti».
E la chiacchierata con i vendemmiatori continua: «Lo sa bene Osvaldo, che noi chiamiamo “il presidente”: per me queste sono le vere vacanze. Gli telefono spesso per sapere quando si parte…».
«Io ci torno sempre, perché qui, è come essere in un altro mondo. Certo non è facile comunicare ad altri questa esperienza. Bisogna capire la categoria del gratuito. Noi facciamo esperienza di volontariato anche da altre parti. C’è chi è impegnato nella Croce Rossa, nella Caritas… Per noi la gratuità fa parte della vita, ma questo non tutti lo capiscono…».
Loro sì, lo capiscono. E sono persone felici. Alcuni, dicendo come si trovano bene qui, come “a casa”, si commuovono.
Qualche giorno fa è arrivato un altro gruppo: 8 da Monza e 2 da Rovigo. Auguriamo anche a loro di fare una bella esperienza a contatto con la natura e di portarsi via quella serenità che nasce dall’aver vissuto qualche giorno “in un altro mondo”, sentendosi però “a casa”. In fondo, Loppiano è proprio questo.